E.C.G
Che cos’è la visita cardiologica con elettrocardiogramma (ECG)?
L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico veloce e indolore fondamentale per valutare lo stato di salute del cuore. Consente di registrare e visualizzare graficamente l'attività elettrica del muscolo cardiaco permettendo di evidenziare eventuali patologie. L’esame può essere eseguito sia in ambulatorio che a domicilio.
Quando è necessario effettuare un esame ECG?
La visita è molto importante per la diagnosi e la cura di molte patologie che colpiscono il cuore. I sintomi che potrebbero segnalare la presenza di queste condizioni comprendono:
- dolore al petto;
- affanno (dispnea) a riposo o sotto sforzo;
- svenimento (sincope);
- giramenti di capo;
- palpitazioni;
- riduzione della forza fisica in generale.
La visita cardiologica con elettrocardiogramma permette inoltre di individuare anche patologie a carico delle coronarie, eventuali alterazioni del volume cardiaco, anomalie nel ritmo del cuore (aritmie, extrasistole e fibrillazioni), ed è indicata ai pazienti con protesi valvolari.
Come si svolge l’ECG?
La visita dura circa 30 minuti e comprende tre fasi principali. Nella prima fase viene effettuata un’anamnesi preliminare, in cui lo specialista raccoglie informazioni sullo stato di salute, sulle abitudini del paziente (il tipo di alimentazione, il vizio del fumo, il livello di attività fisica e di sedentarietà), sulle patologie a carico o eventuali condizioni cardiologiche presenti in famiglia e sui farmaci assunti.
Nella seconda fase viene svolto un esame clinico, in cui il cardiologo misura la pressione arteriosa e valuta l’apparato cardiovascolare del paziente tramite auscultazione e percussione.
Nella terza fase infine viene svolto l’elettrocardiogramma. Lo strumento utilizzato per svolgere l’esame è chiamato elettrocardiografo. Il cardiologo applica degli appositi elettrodi (piccole ventose, solitamente vanno da 12 a 15) in punti specifici del corpo del paziente (ad esempio in corrispondenza di torace, piedi e caviglie). Gli elettrodi possono essere applicati tramite gel, adesivo o ventose. Una volta attivato, l’elettrocardiografo registra l’attività del cuore e la elabora sotto forma di tracciato grafico (elettrocardiogramma). Durante la procedura vera e propria, il paziente deve respirare regolarmente, salvo altre indicazioni, ma non deve muoversi o parlare, perché così facendo potrebbe falsare l’esito dell’esame.
Sono presenti altre tipologie di elettrocardiogramma?
L’elettrocardiogramma sotto sforzo viene solitamente effettuato durante le visite mediche sportive. Esso valuta le variazioni dell’ECG durante l’attività fisica e serve a valutare il comportamento cardiaco quando viene sottoposto a sforzo. Dopo aver posizionato gli elettrodi per effettuare la misurazione, viene richiesto al paziente di pedalare su di una cyclette oppure correre su un tapis roulant per 5 - 20 minuti.
L’elettrocardiogramma dinamico secondo Holter viene effettuato per monitorare la funzione cardiaca durante un periodo di tempo più lungo, in genere 24 - 48 ore. Vengono applicati sul torace del paziente 6-8 elettrodi collegati all’Holter portatile, un dispositivo dalle dimensioni di un cellulare. Durante l’esame, il paziente potrà svolgere le attività quotidiane senza restrizioni, prestando solo attenzione al fatto che gli elettrodi non si stacchino dalla pelle interrompendo la registrazione. L’Holter non può essere bagnato e pertanto il paziente non dovrà fare la doccia durante l’esame.
Quali sono le patologie che si diagnosticano o che si monitorano con l’ECG?
I problemi cardiaci nei quali il ruolo dell’elettrocardiogramma risulta fondamentale sono molteplici, tra i più comuni possiamo trovare:
- aritmie cardiache, alterazioni del ritmo cardiaco, per le quali il battito risulta irregolare, con momenti di aumento (tachicardia), di diminuzione (bradicardia) o di assoluta irregolarità rispetto alla velocità media normale;
- angina pectoris, un dolore che si manifesta al petto e nelle zone circostanti (braccia, collo, schiena e anche mandibola). Tale dolore è causato da uno scarso afflusso del sangue temporaneo, che provoca una mancanza di ossigeno al cuore (ischemia);
- alterazioni strutturali, di atri o ventricoli che generano la cardiomiopatia dilatativa, la cardiomiopatia ipertrofica, l’ipertrofia ventricolare;
- ipertensione arteriosa, una condizione patologica caratterizzata dall'elevata pressione del sangue nelle arterie;
- cardiopatia ischemica, una patologia che coinvolge le coronarie, si verifica quando è presente un insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cuore;
- cardiomiopatie, patologie che colpiscono il muscolo cardiaco, causando una riduzione della capacità di contrazione del cuore. La ridotta capacità di contrarsi influisce sulla capacità del cuore di pompare il sangue in tutto il corpo;
- infarto del miocardio, una malattia grave che si verifica quando il flusso di sangue diretto ad una parte del cuore si interrompe improvvisamente, spesso a causa di un coagulo, causando un grave danno;
- esiti di un pregresso infarto, il quale lascia segni sia a livello anatomico che funzionale;
- presenza di alterazioni della conduzione elettrica;
- scompenso cardiaco, condizione patologica in cui il cuore non è in grado di svolgere la sua funzione di pompa che permette al sangue di raggiungere tutti gli organi del nostro organismo. È una patologia che può colpire persone di ogni fascia d’età e nelle sue prime fasi può essere asintomatico;
- malattie delle valvole cardiache.
Sono previste norme di preparazione per l’esame ECG?
Non è richiesta alcuna preparazione da parte del paziente, tuttavia è invitato a portare con sé la propria documentazione clinica e i risultati di eventuali esami effettuati precedentemente.