Ecografie addome completo
Che cos’è l’ecografia dell’addome completo?
L’ecografia dell’addome completo è un esame strumentale diagnostico non invasivo che, utilizzando gli ultrasuoni emessi da una sonda appoggiata sulla pelle del paziente, consente di visualizzare gli organi dell’addome e i principali vasi sanguigni che si trovano nella cavità addominale. Questa tipologia di indagine non prevede radiazioni ionizzanti, pertanto è del tutto innocua e ripetibile ogni qualvolta lo si desideri.
A che cosa serve l'ecografia dell'addome completo?
L’ecografia dell’addome è un esame medico che aiuta a verificare la presenza di patologie, problemi di salute o anomalie funzionali negli organi addominali come il fegato, la milza, lo stomaco, il pancreas, i reni, la cistifellea, la vescica e gli organi genitali interni (prostata, utero e ovaie). In pratica, l’ecografia addominale consente di valutare la salute degli organi interni dell’addome e di individuare eventuali problemi che potrebbero richiedere ulteriori indagini diagnostiche o cure mediche.
Quando è utile sottoporsi ad una ecografia dell'addome completo?
Le condizioni che inducono un medico a prescrivere l’esecuzione di un’ecografia addominale sono varie e numerose. Solitamente sono legate al rilevamento di sintomi sospetti o di alterazioni degli indici ematochimici (le sostanze presenti nel sangue). È consigliabile sottoporsi a questo esame quando sono presenti:
- Dolori addominali o alla schiena;
- Calo di peso anomalo accompagnato da dolore addominale;
- Sangue nelle urine e febbre urosettica caratterizzata da picchi febbrili intermittenti (che possono raggiungere anche i 40° C), associata tipicamente a brividi scuotenti;
- Traumi addominali in seguito a incidenti;
- Presenza di massa addominale anomala o tumefazione (gonfiore patologico).
Come si svolge l’ecografia dell’addome completo?
La durata dell’ecografia è di circa 20 minuti. In questo lasso di tempo il paziente viene fatto stendere sul lettino in posizione supina (sdraiato sulla schiena) con le mani poste dietro la nuca, o eventualmente fatto disporre sul fianco destro o su quello sinistro secondo le indicazioni del medico che esegue l’esame. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica, azionata manualmente dal medico, sull’addome del paziente che è stato precedentemente ricoperto di un gel acquoso, utile a favorire la trasmissione degli ultrasuoni in profondità.
La sonda ecografica viene spostata sull’addome del paziente in relazione agli organi da studiare, conseguentemente possono essere applicate differenti pressioni sull’addome e può essere chiesto al paziente di fare profonde inspirazioni e poi di trattenere il fiato. L’esame è indolore ma se viene effettuato in corrispondenza di un’area infiammata vi può essere una leggera sensazione di dolore.
Quali patologie si possono diagnosticare?
L’ecografia viene utilizzata per diagnosticare e controllare nel tempo una moltitudine di condizioni. Tra le patologie più comuni che questo esame è in grado di rilevare, vi sono:
- Malattie epatiche acute e croniche (patologie infiammatorie del fegato) come l’epatite, la cirrosi, l’ittero, l’emocromatosi e l’epatopatia alcolica;
- Aneurisma dell’aorta addominale, dilatazione patologica dell’aorta (una delle arterie più grandi del corpo umano) nel tratto addominale;
- Tumori benigni o maligni;
- Calcoli biliari, depositi di materiale solido (principalmente cristalli di colesterolo) nella cistifellea;
- Calcoli renali, masse di consistenza dura che si formano all'interno dei reni quando le sostanze normalmente presenti nelle urine diventano troppo concentrate e si accumulano. Possono provocare dolore, sanguinamento, infezioni oppure ostruzione del flusso urinario;
- Colecistite, infiammazione della cistifellea, di solito causata dalla presenza di un calcolo biliare che ostruisce il dotto cistico;
- Pancreatite acuta, un’infiammazione del pancreas che si manifesta con fitte dolorose e improvvise localizzate nella parte alta dell’addome;
- Presenza di liquido nella cavità addominale;
- Ascessi addominali, una raccolta di pus causata di solito da un’infezione batterica;
- Patologie traumatiche dell’addome a seguito di incidenti o interventi chirurgici;
- Condizioni malformative;
- Milza o linfonodi addominali ingrossati;
- Alterazioni dello spessore della parete intestinale o dilatazione di segmenti intestinali.
Sono previste norme di preparazione?
Per poter effettuare l’ecografia è necessaria una preparazione adeguata, al fine di facilitare l’esecuzione dell’esame. La preparazione prevede:
- Dieta alimentare leggera con l’abolizione di latte e latticini, legumi (lenticchie, fagioli, fave, ceci, piselli), frutta, verdura, tuberi, cibi fermentati, insaccati, bibite gassate, caffè e il consumo di alcol, i due giorni prima dell’indagine. L’eccessiva presenza di gas intestinali può limitare l'accuratezza dell'esame, dunque è necessario limitare il consumo di tutti quei cibi che possono dare problemi di flatulenza;
- Digiuno di almeno 6 ore prima dell’esame, è consentita una normale idratazione con acqua naturale;
- Bere almeno un litro di acqua non gassata nell’ora precedente l’esame;
- Presentarsi all’esame con la vescica piena, si raccomanda quindi di non urinare da 2 ore prima dell’esame;
- Non interrompere l’eventuale terapia farmacologica;
- Portare con sé tutta la documentazione clinica precedente.
Se la preparazione non viene seguita, potrebbe risultare difficile per il medico visualizzare accuratamente alcuni organi. In tal caso, lo specialista potrebbe decidere di rimandare l’esame per ottenere risultati più precisi.